La presunzione di adeguatezza della custodia in carcere di cui all’art. 275, comma 3, c.p.p. opera non solo nel momento di adozione del provvedimento genetico della misura coercitiva ma anche nelle successive vicende che attengono alla permanenza delle esigenze cautelari (La Corte, nell’occasione, ha sollevato la q.l.c. dell’art. 275, comma 3, c.p.p. in riferimento agli […]

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Il potere-dovere del Tribunale del riesame di integrazione delle insufficienze motivazionali del provvedimento impugnato non opera nel caso di ordinanza che si sia limitata ad una sterile rassegna delle fonti di prova a carico dell’indagato e che manchi totalmente di qualsiasi riferimento contenutistico e di enucleazione degli specifici elementi reputati indizianti (Cass. pen., 14.06.2012, n. […]

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In tema di misure cautelari, il divieto di avvicinamento previsto dall’art. 282 ter c.p.p. riferendosi alla persona offesa in quanto tale, e non solo ai luoghi da questa frequentati, esprime una precisa scelta normativa di privilegio della libertà di circolazione del soggetto passivo ovvero di priorità dell’esigenza di consentire alla persona offesa il completo svolgimento […]

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Deve ritenersi sussistente il concreto e attuale pericolo di reiterazione del reato qualora il ricorrente, nella specie indagato di plurimi reati fiscali, abbia fornito in modo sistematico il suo apporto adoperandosi nell’individuazione dei prestanomi delle società, nella predisposizione e deposito dei bilanci e delle dichiarazioni IVA, dimostrando una preoccupante spregiudicatezza nell’illecita operatività e nella realizzazione […]

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In sede di riesame delle ordinanze che dispongono una misura coercitiva il tribunale deve annullare il provvedimento impugnato qualora la motivazione manchi o non contenga un’autonoma valutazione delle esigenze cautelari sottese. Nella specie tale mancanza non può essere riscontrata avendo mostrato il G.i.p. di avere adeguatamente ed autonomamente valutato il profilo cautelare dando conto in […]

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Ai fini dell’accertamento della volontaria sottrazione all’esecuzione della misura cautelare occorre dimostrare la consapevolezza dell’imputato della possibilità che sia emesso nei suoi confronti un provvedimento restrittivo, non essendo necessaria la conoscenza dell’avvenuta emissione (Nella fattispecie, “l’estrema gravità dei fatti lascia presumere la certa conoscenza da parte del prevenuto sia dell’emissione della misura cautelare che dell’instaurazione […]

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Le dichiarazioni accusatorie della persona offesa, qualora siano precise, coerenti e dettagliate, possono di per sé sole costituire prova di colpevolezza, nonché integrare i gravi indizi di colpevolezza necessari per l’applicazione delle misure cautelari, laddove sia accertata la relativa attendibilità soggettiva ed oggettiva intrinseca. In particolare, le dichiarazioni della persona offesa possono integrare i gravi […]

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Si deve ritenere fondata la doglianza della difesa nella parte in cui afferma, in linea con quanto affermato dalla Suprema Corte di Cassazione (Cass. pen., sez. V, 22.12.2010, n. 13271), che, ai sensi dell’art. 299, comma 4, c.p.p., l’imposizione di modalità di esecuzione della misura cautelare maggiormente afflittive non possono avvenire d’ufficio, in assenza di […]

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La misura cautelare di cui all’art. 284 c.p.p. può essere revocata quando il tempo trascorso dalla persona sottoposta ad indagini agli arresti domiciliari e alla custodia cautelare in carcere è da considerare proporzionato alla pena irroganda, tenuto conto, altresì, dell’efficacia deterrente che ha sull’indagato il decorso del tempo (G.I.P. Milano, ordinanza di revoca degli arresti […]

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