L’elemento soggettivo del reato di cui all’art. 660 c.p. è dato dalla coscienza e volontà di attuare condotte che risultino moleste per la parte lesa, a prescindere dai motivi personali che possano avere determinato l’agente e, quindi, senza che possa rilevare neppure l’eventuale convinzione di questi di operare per un fine non biasimevole o addirittura […]