DELITTI CONTRO L’AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA – PATROCINIO INFEDELE – VALUTAZIONE DEL COMPLESSO DELL’ATTIVITÀ SVOLTA (ART. 380 C.P.)

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Nell’accertamento del reato di infedele patrocinio il giudice non può limitarsi alla valutazione di singoli atti avulsi dal contesto nel quale sono inseriti, ma deve collocare l’attività professionale svolta nel quadro della linea difensiva e della strategia di conduzione del processo adottata per il conseguimento del risultato voluto dalla parte, al fine di valutare se il patrocinatore si sia reso volontariamente infedele all’obbligo di curare gli interessi della parte alla stregua del mandato ricevuto e di quanto le regole professionali e le incombenze processuali richiedono per l’adempimento di tale obbligo (Cass. pen. sez. II, 4.11.2008, n. 3670).

Nell’accertamento del reato di infedele patrocinio il giudice non può limitarsi alla valutazione di singoli atti o di scelte avulsi dal contesto nel quale sono inseriti, ma deve collocare l’attività professionale svolta nel quadro della linea difensiva e della strategia di conduzione del processo adottata per il conseguimento del risultato voluto dalla parte, al fine di valutare se il patrocinatore si sia reso volontariamente infedele all’obbligo di curare gli interessi della parte assistita o rappresentata nel processo, alla stregua del mandato ricevuto e di quanto le regole professionali e le incombenze processuali richiedono per l’adempimento di tale obbligo (Cass. pen. sez. VI, 22.09.2005, n. 39924).

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