La connotazione di una condotta come minacciosa e la sua idoneità a integrare l’elemento oggettivo dell’estorsione devono essere valutate in relazione a concrete circostanze, quali la personalità sopraffattrice dell’agente, l’ambiente in cui egli opera, l’ingiustizia della pretesa, la particolare situazione soggettiva della vittima, vista come persona di normale impressionabilità (Cass. pen., 10.04.2001, Massaro, Cass. pen. 2002, 2361).