RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI DIPENDENTE DA REATO – MODELLO ORGANIZZATIVO – ASPETTO STRUTTURALE E CONTENUTISTICO

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Sotto l’aspetto strutturale e contenutistico, il modello deve rappresentare l’esito di una corretta analisi del rischio e, pertanto, l’esito della corretta individuazione delle vulnerabilità oggettive dell’ente in rapporto alla sua organizzazione e attività. Una volta effettuata la cosiddetta mappatura del rischio, individuate cioè tutte le aree sensibili, deve stabilire per ognuna di esse degli specifici protocolli di prevenzione, che regolamentino, nel modo più stringente ed efficace possibile, le attività pericolose, sottoponendo le regole a un’efficace e costante azione di controllo, e presidiandole con altrettante e adeguate specifiche sanzioni, per perseguirne le violazioni e per garantire un’effettiva attuazione dell’intero sistema organizzativo cosi approntato, per rendere, cioè, il modello, non un mero strumento di facciata dotato di una valenza solo formale, ma uno strumento concreto e soprattutto dinamico, idoneo a confrontarsi costantemente con il mutamento della realtà operativa e organizzativa della persona giuridica. Benché il modello di organizzazione sia unico, le sue previsioni devono diversificarsi in relazione allo specifico rischio-reato da prevenire e considerata la pluralità degli agenti di rischio devono essere modulate sia sul momento dell’attuazione della volontà dell’ente che sul successivo momento esecutivo. Inoltre, quando già determinati reati si sono verificati, ovvero è altamente probabile che si siano verificati, il contenuto programmatico del modello, in relazione all’area in cui gli indicatori di rischio sono più evidenti, dovrà necessariamente essere calibrato e mirato all’adozione di più stringenti misure idonee a prevenire o a scongiurare il pericolo di reiterazione dello specifico illecito già verificatosi (Ordinanza, G.I.P. Napoli, sez. XXXIII, 26.06.2007).

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