Il soggetto dichiarante deve risultare intrinsecamente credibile, ovvero essere una persona equilibrata, priva di turbe psicotiche, avulsa da motivi di risentimento o di interesse nei confronti del soggetto accusato, ed estrinsecamente credibile, ovvero la sua testimonianza deve avere un contenuto logico e rispondente ad accertate circostanze di tempo e di luogo, che consentano di ritenerne la veridicità (Corte d’Appello Milano, sez. I, sent. n. 3722/06).
La deposizione della persona offesa può, anche da sola, essere posta a fondamento di una sentenza di condanna. Però, siccome la dichiarazione di quest’ultima è pur sempre portatrice di un interesse antagonistico a quello dell’imputato, è richiesto che la sua testimonianza sia sottoposta a un vaglio particolarmente rigoroso in ordine alla sua credibilità soggettiva e oggettiva che, qualora venga superato facendo ricorso se del caso a qualsiasi elemento di controllo ricavabile dal processo, la stessa potrà essere assunta anche da sola come fonte di prova (Trib. Napoli, sez. III, 1.06.2012, n. 7211).