DELITTI CONTRO LA PERSONA – VIOLENZA SESSUALE – CIRCOSTANZE AGGRAVANTI – MINORE ETÀ DELLA PERSONA OFFESA – DICHIARAZIONI DEL MINORE (ARTT. 609 BIS, 609 TER C.P.)

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L’adeguata maturità nel rapportarsi con gli altri soggetti processuali, la consapevolezza della serietà della situazione, i sentimenti di impotenza e di smarrimento vissuti in occasione dei fatti narrati e genuinamente affiorati sono sintomatici della veridicità della deposizione testimoniale resa dalla persona offesa (G.I.P. Milano, 3.10.2012, n. 2555). 

In materia di reati sessuali in danno di minori, ancorché non esistano nel sistema processuale preclusioni o limiti generali alla capacità del minore di rendere testimonianza, si impone tuttavia una particolare cautela nello scandagliare il vissuto del bambino e la sua capacità rielaborativa. Pertanto la valutazione delle dichiarazioni rese dal minore presuppone un esame della sua credibilità in senso onnicomprensivo, occorrendo apprezzare la posizione psicologica del dichiarante rispetto al contesto di tutte le situazioni interne ed esterne. Va quindi tenuto conto della capacità del minore di recepire le informazioni, di ricordarle e raccordarle; delle condizioni emozionali che modulano i suoi rapporti con il mondo esterno; della qualità e della natura delle dinamiche familiari; dei processi di rielaborazione delle vicende vissute , con particolare attenzione a certe naturali e tendenziose affabulazioni (Cass. pen., sez. III, 20.02.2013, n. 8057).

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