DELITTI CONTRO LA FAMIGLIA – MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA – ELEMENTI COSTITUTIVI DEL REATO – AGGRESSIONE VERBALE (ART. 572 C.P.)

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Le aggressioni verbali, se costituiscono una modalità di comunicazione espressiva di una fase critica all’interno della convivenza familiare, pur essendo una modalità di comunicazione deprecabile, non sono di per sé idonee ad integrare gli estremi della condotta del reato di cui all’art. 572 c.p. (Trib. Milano, 30.03.2011, n. 3992).

Integra il reato di maltrattamenti in famiglia l’uso di offese continue da parte del marito nei confronti della moglie dirette ad aggredire l’integrità, la libertà e l’onore della stessa anche se non accompagnate da violenza fisica. (Nel caso di specie si trattava di un marito che, pur non ponendo in essere aggressioni fisiche, per effetto dell’alcol e a causa dell’incapacità a contenerne gli impulsi, offendeva pesantemente la moglie con epiteti volgari, la umiliava accusandola di nefandezze, incurante della presenza di terzi, la raggiungeva sul posto di lavoro inducendola a tornare a casa per evitare ulteriori e più gravi scenate in pubblico, la svegliava di notte per ingiuriarla, intimandole di andare per strada a prostituirsi e costringendola a scendere dal letto per accompagnarla alla porta, talora sfogando la violenza su oggetti di casa) (GIP Torino, 17.03.2013, n. 479).

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