L’idoneità dell’artificio o del raggiro deve essere valutata in concreto con riferimento diretto alla particolare situazione in cui è avvenuto il fatto e alle modalità esecutive dello stesso, senza che l’esistenza di preventivi controlli né la valutazione della diligenza impiegata dalla persona ingannata possa escluderla (Trib. di Bari, sez. II, 16.07.2012, n. 1558/12, caso “Arkeon”).